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Graphic design per comunicare con forme di vita aliene – il Pioneer 10
10 Feb

Graphic design per comunicare con forme di vita aliene – il Pioneer 10

Gli anni 70 sono stati un periodo florido per la ricerca scientifica, la Nasa ha da poco raggiunto la luna e si stanno facendo grandi progressi nella conoscenza del nostro sistema solare e della galassia. La fantascienza parla di missioni interplanetari e di forme di vita aliena, c'è grande attenzione verso lo spazio. Nello stesso periodo viene lanciata la sonda Pioneer 10, che viaggia ancora adesso nello spazio e custodisce un messaggio per forme di vita extraterresti, una grafica che spiega chi siamo e dove ci troviamo all'interno della via lattea.

Le sonde Pioneer sono stati i primi manufatti umani progettati per dirigersi fuori dal nostro sistema solare, con questa premessa, nel 72 venne realizzata una placca in alluminio anodizzato ed oro, la placca reca un incisione destinata a forme di vita aliena, probabilmente l'avrete già vista, rappresenta due figure umane nude, la nostra posizione all'interno del nostro sistema solare e contiene tante altre informazioni destinate a forme di vita intelligenti (almeno quanto noi).

E' interessante pensare allo studio grafico che è stato fatto per comunicare il messaggio, si è iniziato dal linguaggio, infatti, così come nella grafica pubblicitaria è fondamentale che il pubblico sia in grado di recepire l'informazione, in questo caso bisognava essere comprensibili, utilizzare un linguaggio universale, è stato scelto quello della scienza, la matematica.


Il messaggio grafico

Il messaggio riporta la posizione del nostro sistema solare all'interno della via lattea, la forma di due esseri umani, uomo e donna e le loro proporzioni rispetto alla navicella Pioneer 10.
Il progetto fu curato da due celebri astrofisici e astronomi: Frank Drake e Carl Sagan, famosi per essersi occupati di tanti progetti Nasa e per aver fondato il Seti, gruppo che da sempre ha come primo obiettivo quello di ricercare altra vita intelligente nello spazio, dalla loro esperienza come scienziati nasce lo studio grafico fatto per arrivare alla realizzazione della placca in alluminio dorato che abbiamo inviato fuori dalla nostra galassia.

 

L'unità di misura

La chiave di lettura del messaggio sta nella figura in alto a sinistra. Serviva una misura per calcolare tempo e la distanza, una costante interpretabile da un'ipotetica civiltà spaziale: scelsero l'idrogeno, l'elemento più comune nell'universo, e una delle particolarità dell'elemento: il passaggio sopraffino fra le rotazioni parallela e antiparallela del protone e dell'elettrone.
L'atomo di idrogeno è composto da un solo elettrone ed un solo protone, l'elettrone può avere spin parallelo o antiparallelo, per passare da uno stadio all'altro è necessaria una variazione di energia, che viene rilasciata sotto forma di fotoni, questo fenomeno, forse complesso ma universale è alla base dell'unità di misura per interpretare la placca. Il fotone ha proprietà ondulatorie e particellari, quindi può essere utilizzato per misurare sia la distanza e il tempo, in questo caso la lunghezza dell'onda (21 cm) e la frequenza di 1420 Mhz diventano l'unità di misura del nostro schema, segnalate dal numero binario 1, (complesso? Forse si)

 

La rappresentazione grafica degli esseri umani

A destra, una donna e un uomo con la mano alzata , segno riconosciuto universalmente sulla terra come saluto pacifico, rappresentano la razza umana nelle dimensioni medie dell'epoca di lanciodel pioneer, dietro, come riferimento, è disegnata in la navicella pioneer. L'altezza della donna, di 1,68 m è accompagnata sulla destra dalla misurazione e dal numero binario 8. Le forme di vita aliene, trovando targa e veicolo potrebbero determinare che la distanza indicata è 8 volte 21 centimetri, avendo conferma dell'unità di misura dichiarata in alto a sinistra.

 

Comunicare la posizione del sole nella galassia

Il diagramma al centro della grafica serve ad identificare la posizione di partenza della navicella rispetto al centro della via lettea, i raggi indicano direzioni e posizioni dei 14 principali Pulsar rispetto al sole, un'ulteriore linea orizzontale segna la distanza fra il sole ed il centro della galassia.
I pulsar sono stelle di neutroni, che emettono impulsi con una cadenza regolare, ogni pulsar ha il suo ritmo ed è rappresentato in codice binario, in linea con la direzione del Pulsar.

 

La terra nel nostro sistema solare

L'ultimo schema grafico rappresenta il nostro sistema solare, i pianeti sono rappresentati in scala, è indicata la terra, con tanto di traiettoria del Pioneer e Saturno con i suoi anelli. Il numero binario in basso indica la distanza fra i rispettivi pianeti ed il sole, che per motivi di dimensione non potevano essere riportate in scala grafica.


Un esperimento grafico da cui imparare molto

La placca del pioneer è un esperimento di progettazione grafica molto interessante, i creatori, due studiosi, si sono posti un problema e l'hanno affrontato in modo scientifico. La vera grande sfida è stato definire un linguaggiocomune, interpretabile ed utilizzabile da entrambe le parti del processo di comunicazione, come avviene o dovrebbe avvenire sempre in grafica, quindi la scelta dell'idrogeno e del codice binario, adatti a potenziali studiosi extraterrestri.
All'interno della placca sono state inoltre inserite delle informazioni rindondanti,la dimensione della donna in scala rispetto alla navicella e la misurazione di 8 unità ad esempio, volute per dare una conferma ulteriore alla chiave di lettura di tutto il messaggio.
Il gesto di saluto, comunemente letto positivamente sul nostro pianeta è forse autoreferenziale, e di difficile interpretazione.

Sono tante le critiche fatte a questa iniziativa, in ogni caso qualunque fine faccia il pioneer con la sua placca, qualunque opinione possiamo averne, l'esperimento è unico nel suo genere e resta un punto fermo nella storia dell'uomo nello spazio e della comunicazione grafica.

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Giuseppe Gallo

Direttore creativo di Mirabilia, Ingegnere Architetto, sono il principale designer del gruppo e collaboro al laboratorio di progettazione 3 del corso di laurea in ingegneria edile–architettura di Unipa, mi interesso di architettura, design della comunicazione, web e processi di innovazione  sociale. 

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